IO, IL MIO PRIMO CLIENTE

Io, il primo cliente

Essendo un nutrizionista la cosa può suonare strana, ma il mio attuale aspetto fisico è piuttosto diverso da quello che vedevo riflesso nello specchio, quando sul calendario scorrevano i giorni della mia vita universitaria.

Ero all’ultimo anno di laurea, e mi stavo impegnando a fondo perché, oltre agli ultimi esami, c’era anche la tesi da preparare. Proprio la grande mole di studio, il fatto che fossi un pendolare, e lo stress derivato dalla somma di questi ed altri fattori, mi avevano portato a trascurare sempre più sia l’alimentazione che l’attività fisica.

I mesi trascorrevano, e quello stile di vita pessimo si faceva sentire non solo a livello estetico, ma anche a livello di lucidità mentale e salute fisica, con una perenne stanchezza che imputavo allo studio frenetico, e valori come quello della pressione che mi indicavano iperteso a poco più di vent’anni.

Erano stati anche altri i segnali che avrebbero dovuto mettermi in allarme. Alcune persone che avevo conosciuto mi avevano chiesto se fossi un giocatore di rugby, dato le spalle larghe frutto di un passato sportivo, ma un peso di quasi 100Kg. Molto meno sottili erano le parole dei miei genitori, che le volte in cui riuscivo ad andare in palestra con loro, mi dicevano senza mezzi termini che stavo diventando sempre più grasso.

IL BENE DI UN GENITORE

Avevano ragione, il bene di un genitore supera di gran lunga il timore di offendere un figlio, perché sapevano che in quel modo mi stavo giocando la salute, solo che non lo volevo ammettere, continuavo ad auto-giustificarmi pensando che diversi atleti di sport di potenza hanno periodi dove aumentano di peso per poter incrementare la massa muscolare.

Ma era solo un’illusione usata come scudo contro la realtà, perché ammettere a sé stessi che si hanno problemi di peso è difficile, la società stessa è particolarmente critica nei confronti di chi ha tali problemi, per un verso o per l’altro, senza spesso conoscerne i motivi che vi stanno dietro.

La cosa più incredibile è che proprio in quel periodo incontrai la donna della mia vita, anche lei un po’ sovrappeso, ma con un visino d’angelo e un sorriso splendido che mi entrarono nel cuore assieme alla sua simpatia.

Come le muse ispiratrici dei grandi poeti, fu lei a darmi la spinta che mi serviva per riscattarmi da quello stato di apatia: aprì finalmente gli occhi e vidi che quello specchio rifletteva qualcuno in cui non mi riconoscevo più.

Stavo concludendo un percorso di laurea che mi garantiva l’accesso ad un’enorme mole di conoscenze sugli organismi, e le risposte del corpo umano agli alimenti introdotti con la dieta sono un argomento particolarmente sentito e studiato. Eppure stavo lasciando tutte quelle conoscenze solo su carta.

IL MOMENTO DI RISCATTARSI

Conscio che nonostante mettersi in dieta sembra facile, per farla nel pieno rispetto delle necessita nutritive è indispensabile procedere con metodo rigoroso, mi rivolsi ai miei mentori universitari per sapere come integrare le conoscenze già acquisite con altre che mi consentissero di costruirmi una dieta ottimale: ottenni numerosi consigli e suggerimenti per letture di approfondimento sulla nutrizione umana che ancora oggi mi sono cari.

Fu così che diventai a tutti gli effetti il mio primo cliente, e la mia dolce metà mi segui da lì a breve. I risultati ottenuti a livello fisico furono lampanti, ma ancora più importanti furono i risultati a livello di salute e lucidità mentale: mi sembrava di essere uscito da un lungo periodo di letargo, le mie capacità intellettive erano ritornate a pieno regime, e a riprova di ciò, nella discussione della tesi ottenni il massimo del punteggio realizzabile.

All’epoca non potevo di certo saperlo, ma quel piccolo successo dietetico mi avrebbe legato indissolubilmente al mondo della nutrizione: il fatto di aver visto su me stesso i benefici di una dieta ben strutturata è stata, infatti, una delle motivazioni che mi ha portato ad intraprendere, non molti anni più tardi, la carriera da nutrizionista.

Ma come si suol dire, questa è un'altra storia ...

Brazzo Nutrizionista 2019

E IN CASO DI RICADUTA...

Ricordati che può succedere di lasciarsi un po' andare, anche a me capita e non ne faccio un dramma. L'importante è non demoralizzarsi e rimettersi in carreggiata, anche perchè non servono particolari sacrifici quando un grasso è di recente deposito, in quanto è ancora ben vascolarizzato. L'importante è agire con prontezza e non lasciare che la vascolarizzazione venga persa.

Se come me cerchi il tuo riscatto, ottienilo grazie ad un piano alimentare specifico

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